Pepino Marina

Opere

Non sono sola
Legno, rame, pietre / 180 x 35 cm / 2012

Incursione saracena
Ferro, terracotta / Installazione area h. 120/150 x 100 cm / 2011

Superstite
Ferro di recupero, terracotta / 40 x 30 cm / 2010

Naufraghi
Terracotta / 40 x 15 cm / 2011

Forse partirò
Legno, terracotta, gres, pigmento
73 x 62 cm
2003

Pepino Marina

Marina Pepino è nata a Fossano nel 1960. Ha frequentato l’Istituto d’Arte e in seguito si è iscritta all’Accademia Albertina di Torino, sezione scultura. Oggi insegna al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba. Nel 1989 dona una scultura monumentale dal titolo “A Camille” al Comune di Fossano. L’opera è attualmente collocata nel giardino del Naviglio di San Giuseppe. Basilare per la sua vita artistica, l’intenso e costante lavoro di ricerca condotto sotto lo stimolo di forti esperienze umane. Tra queste, la più incisiva è stata senz’altro quella a contatto con i pazienti dell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi, dove è presente dal 1990 al 1994 come arte terapeuta. Altre fonti culturali decisive per la sua formazione sono rappresentate da varie forme artistiche sia teatrali che musicali, con particolare riferimento all’espressione corporea. L’esperienza come arte terapeuta segna profondamente il suo percorso creativo: il lavoro di ricostruzione, esistenze lacerate, spezzate e il concetto di recupero di pezzi abbandonati e frammenti da assemblare con il procedimento di montaggio sino ad arrivare alla ricomposizione di immagini perdute, quasi armadi o teatrini della memoria, dove l’animazione è affidata, per lo più, a minuscole figure in terracotta. L’artista rappresenta prevalentemente figure femminili attraverso temi giocosi, divertenti; rappresenta inoltre temi sociali come le condizioni disagiate degli emigrati che, fuggendo, cercano di sopravvivere ai difficili viaggi per mare. L’opera donata s’ispira ai miti pavesiani dei “Dialoghi con Leucò”: “Tutti sanno che Odisseo naufrago, sulla via del ritorno, restò nove anni sull’isola di Ogigia, dove non c’era che Calipso, antica Dea”. Scrive a proposito ma Pepino: “Calipso che si è chiusa nell’isola che è diventata lo spazio del suo destino, eterno e quindi fuori dal tempo. Il mito è l’impronta che le cose lasciano, è il ricordo che non si dissolve, che perde solo i contorni meno importanti e rimane come essenza e parla a ciascuno in modo diverso”.

Principali mostre recenti:

In corso. Fino al 31 dicembre 2013
Collettiva “Le stanze del futuro”
Un work in progress che si articola in un susseguirsi di spazi legati dal tema comune del tempo e da una regia curatoriale che coinvolge artisti affermati, emergenti e giovani artisti che ancora frequentano le scuole, La collettiva, a cura di Elena Privitera e Marco Filippa

Associazione culturale En Plein Air,  stradale Baudenasca n118, Pinerolo

2012: Cervo. “I Superstiti e le altre opere di Marina Pepino” all’Associazione Culturale Proarte

2010: Pinerolo. “Work to Work” collettiva del progetto Maiones

Opere

Non sono sola
Legno, rame, pietre / 180 x 35 cm / 2012

Incursione saracena
Ferro, terracotta / Installazione area h. 120/150 x 100 cm / 2011

Superstite
Ferro di recupero, terracotta / 40 x 30 cm / 2010

Naufraghi
Terracotta / 40 x 15 cm / 2011

Forse partirò
Legno, terracotta, gres, pigmento
73 x 62 cm
2003