Gastini Marco
Marco Gastini è nato nel 1938 a Torino dove vive e lavora. È uno dei più importanti artisti italiani viventi con un curriculum imponente di mostre e pubblicazioni in tutto il mondo, sia in spazi museali che privati. Alla fine degli anni ‘60 sperimenta e tecniche materiali innovativi come plexiglas, smalti e metalli e sviluppa un’originale ricerca sulla pittura, indagata negli elementi che ne determinano il grado espressivo essenziale: il segno, la presenza spaziale, l’azzeramento cromatico. Durante la fine degli anni ‘70 fa uso di elementi naturali come tronchi d’alberi inseriti in infusione di piombo e antimonio. Nelle opere degli anni Ottanta compaiono il colore e un frequente impiego di materiali tradizionalmente non pittorici, taluni anche carichi di un vissuto umano, come legno, metalli, minerali, pergamena. I titoli perdono il registro minimale per diventare narrativi o evocativi. Dagli anni Novanta continua la contaminazione fra materiali eterogenei che interagiscono fra loro e con l’ambiente, talvolta in scala monumentale per creare coinvolgenti campi di energia e irradiare una tensione nello spazio che ingeneri emozioni nello spettatore. Successivamente si dedica all’uso della pietra losa. Il colore diventa protagonista, in cui immergersi e perdersi. Nelle ultime opere prevale il blu (simbolo del cielo e della spiritualità) unito all’impiego dell’alluminio fuso in calchi e unito all’ardesia e al vetro. È stato, a suo tempo, docente presso il Liceo Artistico di Cuneo. In Italia, Gastini ha esposto le sue opere nelle principali città e in particolare ha lavorato a lungo con la Galleria Martano di Torino e con il Salone Annunciata di Milano. Ha ideato installazioni site-specific, come a Castel Burio (1987) o a Siena (1997); ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1982,. All’estero, sin dagli anni Settanta, ha preso parte a diverse collettive sulla situazione dell’arte italiana e ha tenuto esposizioni personali in numerose gallerie: tra le altre, Annemarie Verna di Zurigo, John Weber di New York, Walter Storms di Monaco di Baviera. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato grandi mostre antologiche: la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, per prima, nel 1982, quindi la Galleria Civica di Modena (1983) e il Pac di Milano (1984); nel decennio successivo la Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna (1992), la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento e i Kunstverein di Francoforte e St. Gallen (1993), l’Orangerie im Schlosspark Belvedere di Weimar (1998). Più recenti sono le grandi retrospettive organizzate dalla Gam di Torino assieme alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco (2001) e dal CAMeC di La Spezia con la Kunsthalle di Göppingen (2005).
Principali mostre recenti:
2012: Bologna. Personale “… settanta”, Otto Gallery
2011/2012: Bologna. Personale “Marco Gastini”, Palazzo Pepoli Campogrande,
2011: Specchia – Lecce. “Miraggi e riflessi e Terre e altre storie”, a cura di L. Ficacci, da un progetto di M. Senin Forni, Palazzo Risolo e Spazio Cactus
2011: Monaco di Baviera. “Attimi sospesi,” Walter Storms Galerie