Usciatta Gaetano

Opere

Il gusto della riproduzione della specie, 2016. Marmo di Ormea, 50 x 50 x 45 cm

Aggressività innata o indotta?, 1990. Marmo di Ormea, 40 x 50 x 35 cm

Dal mare di Hiroshima, 1985. Pietra di Vicenza, 50 x 100 x 50 cm

Una volta eravamo in tanti e liberi
Pietra arenaria / 60 x 43 x 40 cm / 2005

Mi sono trasformato in fossile per sopravvivere
Pietra di Finale / 50 x 38 x 19 cm / 1999

Credette negli uomini e morì in croce
Bronzo / 108 x 35 x 45 cm / 1974

Ulisse
Bronzo / 137 x 110 x 170 cm / 2010

Seveso, non dimentichiamolo
Legno di ulivo

Vorrei vivere sulla terra priva di acefali
Arenaria
65 x 80 x 30 cm
2013

Usciatta Gaetano

Gaetano Usciatta nasce a Santa Maria Imbaro, in provincia di Chieti, nel 1944. L’artista ha trascorso l’infanzia e la sua prima giovinezza tra distruzioni e ricordi amari di aspre battaglie, che non hanno risparmiato la sua terra natale. Si è diplomato presso l’Istituto di Belle Arti di Lanciano e nel novembre 1961, a diciassette anni, si è trasferito a Torino, inserendosi in un nuovo ambiente di lavoro. Impegnandosi in attività lavorative notturne, ha potuto frequentare durante il giorno l’Accademia Albertina di Belle Arti, nella quale si è dedicato con passione crescente alla scultura. Ben presto però, sotto l’assillo degli impegni lavorativi, Usciatta ha dovuto interrompere i suoi interessi artistici. In anni più recenti, quindi, dopo un periodo di stasi, l’artista ha ritrovato la propria dimensione creativa, che gli ha permesso di superare l’involontario silenzio e di operare con sempre più significativi riconoscimenti. È stato insignito, in particolare, del titolo di Cavaliere Accademico dall’Accademia Internazionale Greci-Marino – Accademia del Verbano nel 1998. Ha partecipato a mostre personali a Torino, Pinerolo, Vercelli, Saluzzo, Cuneo, e a collettive a Roma, Torino, Zagabria, Aosta, Como, Ciriè, Giaveno. Suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Argentina, in Francia e in Italia. Vive e opera a Piano Quinto, frazione di Roccasparvera. La scultura di Usciatta è innanzitutto contrassegnata dalla sapienza della lavorazione dell’argilla, della cera, del gesso patinato, del legno, della pietra, del bronzo e dell’ottone, che gli permette di trasmettere energia vitale alle sue figure stilizzate di animali mutanti e ai suoi personaggi umani: gli uni (uccelli, pesci, insetti, mammiferi) appaiono in forme di residui fossili, portatori, come ammoniscono i titoli che li accompagnano, di una critica severa contro l’uomo civilizzato e industrializzato; gli altri comunicano confronto atletico, ma anche scontro fisico violento, sofferenza incolpevole o aspirazione all’originaria e oramai perduta amonia con la natura.

Principali mostre recenti:

2012: Cuneo, Fondazione Peano. Collettiva Nel giardino di Roberto

Opere

Il gusto della riproduzione della specie, 2016. Marmo di Ormea, 50 x 50 x 45 cm

Aggressività innata o indotta?, 1990. Marmo di Ormea, 40 x 50 x 35 cm

Dal mare di Hiroshima, 1985. Pietra di Vicenza, 50 x 100 x 50 cm

Una volta eravamo in tanti e liberi
Pietra arenaria / 60 x 43 x 40 cm / 2005

Mi sono trasformato in fossile per sopravvivere
Pietra di Finale / 50 x 38 x 19 cm / 1999

Credette negli uomini e morì in croce
Bronzo / 108 x 35 x 45 cm / 1974

Ulisse
Bronzo / 137 x 110 x 170 cm / 2010

Seveso, non dimentichiamolo
Legno di ulivo

Vorrei vivere sulla terra priva di acefali
Arenaria
65 x 80 x 30 cm
2013