Cavallera Araldo

Opere

Il Veliero
China su carta / 50 x 70 cm / 2004

Medusa
Terracotta dorata e argentata / h. 55 cm / 1986

Cavallo
Ferro forgiato / h. 115 cm / 1970

Monumento alla Rosa Bianca
Giardini pubblici di Saluzzo
Ferro e cemento / 1972

Ulisse
Pietra / h. 57 cm / 1998

Dentro
Olio su tavola / 97 x 65 cm / 2012

L’indovino
Pietra di fiume
55 x 15 x 23 cm
2000

Cavallera Araldo

Araldo Cavallera è nato nel 1939 a Saluzzo, dove vive e lavora. A Torino, negli anni Cinquanta, ha frequentato il Liceo Artistico, allievo dei pittori Luigi Spazzapan e Domenico Valinotti e dello scultore Sandro Cherchi, e si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti. Pittore, grafico, designer, scultore e docente, speleologo ed attento indagatore dell’ambiente, ha compiuto scoperte archeologiche di rilievo sul Monte Bracco e a Pain Munè. Le sue prime esposizioni risalgono al 1958, presso la Libreria Moderna di Cuneo e a queste sono seguite numerose collettive e personali. Fra le più significative sono la Rassegna Sculture e disegni, nel Chiostro del Convento di San Bernardino a Saluzzo, nel 1980; la Mostra collettiva Identità contemporanee. Arte in Provincia di Cuneo 1950-1970, nella Chiesa di San Francesco a Cuneo nel 1999; la mostra personale antologica Araldo Cavallera 1960-2000, nella chiesa di San Gregorio a Cherasco, tra settembre e ottobre 2000; Donde està Oesterheld? nel Museo dell’Automobile a Torino, con tavole pittoriche, come quinte, che evocano Plaza de Majo ed il dolore dei desaparecidos. Inoltre Aureole ed arabeschi, presso la Sala C del Centro Incontri della Provincia di Cuneo nel 2003, la Collettiva di artisti della Provincia di Cuneo, nelle Sale del Palazzo della Prefettura di Cuneo, nel 2004 e la Collettiva presso la Sala Bolaffi di Torino nel 2011. Autore del monumento dedicato al Movimento Clandestino Antinazista della Rosa Bianca, collocato negli omonimi giardini pubblici di Saluzzo, va pure ricordato per l’Inferriata che limita verso il piano Piazza Castello a Saluzzo, realizzata seguendo metodi di lavorazione medievali e, insieme a Piero Bolla e Berto Ravotti, il Sacrario delle Deportate italiane di Ravensbrück, vicino a Berlino. Sua è la grande installazione con tavole pittoriche su fondo oro avente come tema L’Annunciazione, suo il busto in terracotta dedicato al nonno, senatore Giuseppe Cavallera, collocato nell’androne del Teatro a lui dedicato a Carloforte (CI), così come il Paliotto scultoreo in pietra locale posto nel 2013 nella chiesa di San Pietro a Carloforte. La ricerca artistica di Cavallera spazia dall’iniziale esperienza del segno grafico filiforme andante, con il quale circoscrive i comignoli nella preziosa serie grafica numerata degli anni Settanta, testimonianza dell’interesse personale per l’architettura del territorio saluzzese, ai paesaggi, ai grandi occhi, le vele, le scimmie urlanti e le radici, fino all’impiego della pietra di fiume e della pietra locale (steatite) per sculture di volti umani dalla plastica solida ed essenziale, secondo le esigenze della sua mente poliedrica. Seguono, quindi, le sculture in ferro, in cemento armato, i bassorilievi, le sculture in terracotta lasciate al naturale o trattate con innovativi metodi, che partendo dai rituali pittorici antichi utilizzati allora in pittura, prevedono l’uso di patine su oro e argento in foglia, gli ingranaggi industriali e le tavole dipinte con fondi oro e raffiguranti immagini di grandi alberi, esaltati dagli effetti volumetrici della luce.

Principali mostre recenti:

2011: Torino. Collettiva presso la Sala Bolaffi

2004: Cuneo. Collettiva di artisti della Provincia di Cuneo, nelle Sale del Palazzo della Prefetture

2003: Carloforte. Personale

2003: Cuneo. “Aureole ed arabeschi”, personale al Centro Incontri della Provincia

Opere

Il Veliero
China su carta / 50 x 70 cm / 2004

Medusa
Terracotta dorata e argentata / h. 55 cm / 1986

Cavallo
Ferro forgiato / h. 115 cm / 1970

Monumento alla Rosa Bianca
Giardini pubblici di Saluzzo
Ferro e cemento / 1972

Ulisse
Pietra / h. 57 cm / 1998

Dentro
Olio su tavola / 97 x 65 cm / 2012

L’indovino
Pietra di fiume
55 x 15 x 23 cm
2000